I guardiani della notte by Sergej Luk'janenko

I guardiani della notte by Sergej Luk'janenko

autore:Sergej Luk'janenko [Luk'janenko, Sergej]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T09:03:57+00:00


Capitolo 4

Ero in attesa, al centro del salone della stazione Novoslobodskaja. Una scena piuttosto usuale, a quell’ora ancora non troppo tarda: una ragazza che aspetta forse un ragazzo, forse un’amica.

Nel mio caso… tutti e due.

Sotto terra trovarmi era più difficile che in superficie. Perfino i migliori tra i maghi delle Tenebre non sarebbero riusciti a individuare la mia aura, attraverso strati di terreno, attraverso le antiche tombe su cui è costruita Mosca, in mezzo alla folla. Naturalmente anche rastrellare le stazioni non era difficile: bastava mandare in ognuna un Altro con la mia immagine, ed era fatta.

Ma speravo di avere ancora mezz’ora o un’ora prima di questa mossa della Guardia del Giorno.

Com’era tutto semplice, alla fine. Con che eleganza si ricomponeva il puzzle. Scossi la testa, sorrisi e subito colsi su di me io sguardo interroga-tivo di un giovane punk. “No, amico, ti stai sbagliando. Questo corpo così sexy sta sorridendo solo ai suoi pensieri.1’

In effetti si poteva immaginarlo subito, appena le fila dell’intrigo avevano cominciato a convergere verso di me. Il Capo aveva ragione, naturalmente. Io non rappresentavo un obiettivo così importante da meritarmi un piano tanto lungo, complicato e devastante. Si trattava di una faccenda diversa, completamente diversa.

Cercano di prenderci sfruttando le nostre debolezze. Sfruttando la bontà e l’amore.

E ce la fanno, o comunque ci vanno molto vicino.

All’improvviso mi venne voglia di fumare, una voglia intensissima, tanto che la bocca mi si riempì di saliva. Strano, non ero abituato al tabacco, doveva essere una reazione dell’organismo di Ol’ga. Me la immaginai come doveva essere cento anni fa: una dama di grande eleganza con una sigaretta sottile infilata nel bocchino che fa la sua comparsa in qualche salotto letterario in compagnia di due poeti come Blok e Gumilëv. E che discetta sorridendo di massoneria, di populismo, della ricerca della perfezione spirituale.

Be’, forse era meglio passare ai fatti!

— Non avrebbe per caso una sigaretta? — chiesi a un giovanotto che mi veniva incontro, vestito abbastanza bene da non fumare le Zolotaja Java.

Lo sguardo era stupito, ma mi porse un pacchetto di Parlamenta.

Presi la sigaretta, lo ringraziai con un sorriso e mi coprii con un leggero incantesimo. Lo sguardo della gente scivolava via senza vedermi.

Che meraviglia.

Concentrandomi, alzai la temperatura dell’estremità della sigaretta finché non raggiunse i duecento gradi e aspirai. Aspetteremo. Infrangeremo qualche piccola implacabile regoletta.

La gente continuava a passarmi accanto, evitandomi senza vedermi. An-nusavano sconcertati, non capendo da dove arrivasse quell’odore di tabacco. Io continuavo a fumare, scuotendo la cenere in terra, osservando il poliziotto cinque passi più in là. e cercando di calcolare le mie possibilità.

Mi resi conto che non erano poi così poche, anzi. E questo mi turbava.

Se erano tre anni che lavoravano a quel piano, dovevano per forza anche avere previsto la possibilità della mia intuizione. E avere perciò pronta una contromossa. Ma quale?

Quello sguardo stupito non lo colsi subito. Ma quando realizzai di chi era, ebbi un sussulto.

Egor.

Un ragazzino, un Altro di piccola forza, che sei mesi prima era finito in mezzo alla grande lotta che si era scatenata tra le Guardie.



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